SANTA FRANCESCA-.
Arrivando a Santa Francesca, dopo piazza Celestino Frasca, troviamo la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta.
Davanti la chiesa c’è una piazzetta delimitata da un muretto, di recente costruzione, con l’edicola commemorativa degli emigrati, due serie di scale: una a sinistra che conduce all’ex lavatoio anch’esso costruito di recente e usato dalla comunità, l’altra a destra che conduce alla casa parrocchiale.
La chiesa è stata intonacata durante il periodo in cui era parroco don Dante Sementilli, negli anni ottanta; la facciata è sormontata da un rosone in stile gotico dentro un quadrato, con ai lati i simboli degli evangelisti, sull’architrave del portone centrale è riportato il nome del vescovo De Zaulis, a lato una porta più piccola.
L’interno della chiesa è a tre navate, la centrale più grande e due laterali, in fondo al lato destro del presbiterio, che corrisponde alla vecchia chiesa, possiamo ammirare l’affresco della santa di Roma, mentre sopra l’altare è posta una tela raffigurante l’Assunzione di Maria, opera di Vincenzo Bubali, pittore verolano del ‘900, che ha riprodotto la celebre “Assunta” del Tiziano.
Sulla parete sinistra del presbiterio c’è una piccola nicchia chiusa da una porticina di legno dove anticamente veniva conservato l’olio per gli infermi; sulla volta i nomi degli evangelisti e intorno la scritta in latino dell’Ave Maria; da una porta laterale si può accedere alla cappella del SS. Sacramento.
Nella navata destra possiamo ammirare una tela raffigurante la Madonna del Suffragio. Proseguendo troviamo una nicchia con la statua di Gesù, ai lati due tele, una con l’immagine di Sant’Anna e Maria bambina[1, anche questa dipinta dal Bubali, e una di san Paolo della Croce. Nell’altra nicchia è conservata la statua di Santa Francesca, la stessa che viene portata in processione il 9 marzo. Da qualche anno è stata collocata anche la statua di san Pio da Pietralcina. Sulla facciata della cappella del SS. Sacramento, un’iscrizione: a.d. MCMXLII il popolo.
Nella navata di sinistra, appena entrati, si trova il battistero in marmo, una nicchia con la statua di Maria Addolorata e, ai suoi piedi, la statua del Cristo morto, statue che vengono portate in processione il venerdì santo.
Nella nicchia seguente la statua di S. Maria Assunta, portata in processione il 15 agosto. Una porta immette alla sacrestia e nell’ufficio del parroco.
La navata centrale è delimitata da colonne, intorno si legge: “Paradisi portae per te nobis apertae sunt quae hodie gloriosa cum angelis triumphas”.
Sopra il portone centrale, è stato rimesso in funzione l’organo, sopra il coro è ancora ben visibile lo stemma del vescovo De Zaulis.
La chiesa è dotata di due campanili con quattro campane, l’antico era posizionato nella parte centrale, all’altezza del presbiterio mentre quello nuovo, in cemento armato costruito da una ditta del posto, si erge come corpo a sé dietro la parte absidale ed è stato completato nel 1995; la campana più piccola riporta in una fascia della testata l’iscrizione:
AVE MARIA GRATIA PLENA A(nno) D(omini) MDCLIV[2].
La campana più grande è stata ben lavorata e riporta diverse scritte:
+PY(xi)S SUMPTIBUS POPULI S(anctae) FRANCISCAE ROMANAE
DIOECESIS VERULAR^ UM & IN HONOREM EIUS[3].
Nella parte inferiore del ventre riporta:
CHRISTUS VINCIT + CHRISTUS REGNAT + CHRISTUS IMPERAT
+ CHRISTUS AB OMNI MALO NOS DEFENDAT + AMEN
OPUS PETRI *DE BLASIIS MDCCLXII[4].
Le due campane, inserite nel nuovo campanile, sono di recente fattura (1988), fatte fondere dal parroco don Dante Sementilli e dai parrocchiani a ricordo del 76° anno mariano celebratosi nel 1987. Vengono usate anche per scandire le ore e i quarti della giornata per tutti gli abitanti della frazione.
Il bronzo più grande, che scandisce le ore, riporta una lunga iscrizione:
POPULUM VOCO PLORO DEFUNCTOS AERA REPELLO
ANNO MARIANO :7-6-1987 15-8-1988
MARIA: REDEMPTORIS MATER
GIOVANNI PAOLO II PAPA
ANGELO CELLA VESCOVO
DANTE SEMENTILLI PARROCO
TENUISTI MANUM DEXTRAM MEAM ET IN VOLUNTATE TUA/
DEDUXISTI / ME CUM GLORIA SUSCEPISTI ME/
POTENZA E CARITA DI DIO
PARROCCHIA DI SANTA MARIA ASSUNTA IN VEROLI (FR)[5].
Nella parte opposta alla scritta ci sono le immagini di Maria Assunta in cielo, Gesù in croce con le pie donne e santa Francesca Romana.
La campana dei quarti ha una parte della scritta identica alla campana grande, mentre la seconda parte è una preghiera di ringraziamento verso la Madonna, la stessa che si legge nella navata centrale della chiesa.
Nell’ufficio del parroco sono custoditi i registri parrocchiali dal 1864, da quando la chiesa è stata eretta a parrocchia, fino ad oggi.
Ci sono i libri dei battesimi in numero di undici volumi, i libri dei morti sono cinque, dei matrimoni sono dieci, delle cresime sono cinque lo stesso quelli delle comunioni; alcuni con la copertina originale, altri rilegati di recente.
Da una lettura di questi libri ho cercato di farmi una idea di come si è evoluta demograficamente la popolazione in questa frazione.
Il primo battesimo annotato nel registro è stato celebrato da don Gennaro Quattrociocchi il 13 febbraio 1864, quando Nicola Dell’Unto di Giovanni e Rosaria Primi battezzarono il loro figlio, a cui imposero il nome di Gaetano.
Tra le pagine del volume è saltato fuori un foglio, su cui c’è scritto:
“Atto equipollente di Battesimo
Giuramento:” Giuro in nome di Dio di dire la verità e solo la verità”.
Io sottoscritta De Antonis Virginia fu Falco, nata e domiciliata nel comune di
Veroli, con piena coscienza e sotto vincolo di giuramento dichiaro che mio
figlio Carinci Demetrio di Giuseppe, nato in Argentina il 15 dicembre 1930, per
i miei seri dubbi sulla validità del battesimo conferitogli in una chiesa forse non
cattolica, fu ribattezzato sotto condizione da don Domenico Sargenti, economo-
parroco, nella chiesa parrocchiale di Santa Francesca il 12 dicembre 1932,
essendo madrina De Antonis Erminia fu Falco.
Io De Antonis Virginia, madre, ho giurato come sopra
Santa Francesca 17-9-1940 il parroco d. Angelo Rosati”.
Anche in un libro delle cresime c’è un foglio che mi è sembrato interessante, è un decreto di rettifica emanato dal vicariato di Roma il 31 ottobre 1950.
“Vista la domanda con la quale i sigg. Agostinelli Vincenzo e Panzironi Pasqua
chiedono che nell’atto di cresima di Divieli Silvana venga annotata la rettifica;
visto l’atto di cresima dal quale risulta che Silvana cresimata in Veroli il 2 agosto
1946 nella parrocchia di Santa Francesca fu descritta quale figlia di genitori
ignoti e con il cognome di Divieli; visti i documenti allegati dai quali risulta che
Silvana è stata adottata dai suddetti sigg. Agostinelli –Panzironi; si decreta
l’opportuna rettifica e, in virtù delle speciali facoltà concesse dal S. P. Pio X a
questo ufficio, si dispone che il rev.mo sig. parroco di Santa Francesca Romana
annoti a margine del citato atto di cresima il presente decreto, avendo cura di
riportate all’indice il nuovo cognome Agostinelli, assunto dall’adottata”.
Nei libri più recenti non si incontrano cose interessanti, solo l’elenco dei battezzati, cresimati, matrimoni e anche dei morti.
2. Cappellani e parroci[6]
La vita dei primi cappellani a Santa Francesca non fu molto facile incontrarono, infatti, molte difficoltà quando giunsero nella frazione, dopo essere stati eletti dal capitolo della cattedrale.
Praticamente mancavano di tutto, non c’era poi nessuno che si occupava di insegnare la dottrina cristiana ai bambini, cosa molto importante per la vitalità di una parrocchia.
Questi i primi cappellani di Santa Francesca:
d. Giovanni Battista Filonardi 1722ca
d. Giovanni Battista Lamesi 1800-1813
d. Placido Quadrozzi 1813-1829
d. Gennaro Quattrociocchi 1842, citato anche nel 1850
d. Vincenzo Carinci 1844
Le cose, come abbiamo visto sopra, non cambiarono molto quando la chiesa venne eretta a parrocchia. Tuttavia questo non scoraggiò i parroci che in questi anni sono stati:
d. Gennaro Quattrociocchi 1868-1888
d. Luigi Coccia 1888-1931
d. Domenico Sargenti 1931-1933
d. Raimondo Sargenti 1933-1934
d. Pietro Botticelli 1934-1938
d. Angelo Rosati 1938-1955
d. Giacomo Verrelli 1955-1956
d. Elio Ferrari 1956-1957
d. Beniamino de Vellis 1957-1960
d. Luigi Gabrielli 1960-1964
d. Giuseppe Ferrari 1964-1966
d. Vittorio Iacovissi 1967-1969
d. Giovanni Pulvani 1966-1967
d. Sosio Lombardi 1969-1975
d. Franco Quattrociocchi 1975-1982
d. Dante Sementilli 1982-1989
p. Egidio Loi 1989-2003
d. Giacinto Mancini 2003-
[1] La devozione per la santa, madre di Maria, è molto sentita in questa comunità che la celebra con una festa religiosa e una fiera il 26 luglio.
[2] Ave Maria piena di grazia, fusa nell’anno del Signore 1654. G. D’Onorio, Rintocchi della memoria, pag. 71.
[3] Trad: “La campana acquistata a spese della gente di Santa Francesca Romana della diocesi di Veroli (venne fusa) in suo onore”. Ibidem, pag. 71.
[4] Cristo vince, Cristo regna, Cristo impera, Cristo ci difenda da ogni male. Così sia. Opera di Pietro de Blasi, 1762. Ibidem pag. 71.
[5] Trad: “Invoco il popolo, piango i defunti, allontano le tempeste…tenesti la mia mano destra, mi hai fatto camminare secondo la tua volontà e mi accogliesti con gloria. Potenza e carità di Dio”. Ibidem, pag. 156.
[6] ACCV e BiBlioteca Giovardiana.
MG. Magale